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      Ma il colpo raggiunse il segno.
      «In verità,» egli disse «tu hai ragione ed io sono uno sciocco. Dammi il cappello.»
      Ripiegò i tre biglietti di banca, li ficcò in tasca ed uscì; ma si sbagliò e prese dapprima a destra. Alcuni vicini dai quali s'informò lo rimisero in carreggiata: l'Allodola e l'uomo eran stati visti andare in direzione di Livry ed egli seguì quella indicazione, camminando a grandi passi, monologando.
      «Evidentemente, quell'uomo è un milione vestito di giallo ed io sono una bestia. Ha dato prima venti soldi, poi cinque franchi, poi venticinque franchi e poi millecinquecento franchi, colla stessa facilità. Avrebbe dato anche quindicimila franchi; ma lo raggiungerò.»
      Eppoi, quel pacchetto di vesti preparato in anticipo per la piccina era una cosa singolare, e ci dovevano esser sotto parecchi misteri. Ora, non si lascian sfuggire i misteri, quando si hanno in pugno: i segreti dei ricchi sono spugne piene di oro e bisogna saperli spremere. Questi pensieri gli turbinavano nel cervello: «Sono una bestia!» si diceva.
      Quando si è fuori di Montfermeil e si raggiunge la svolta che fa la strada diretta a Livry, la si vede svolgersi davanti a sè, lontanissimo, sulla spianata. Giunto là, egli calcolò che avrebbe dovuto scorgere l'uomo e la piccina; guardò fin dove poteva giungere la sua vista, ma non vide nulla. S'informò ancora; ma intanto perdeva tempo. Alcuni passanti gli dissero che l'uomo e la bimba che cercava s'erano incamminati verso il bosco, dalla parte di Gagny; ed egli si affrettò in quella direzione.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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