Signor Dumont o Daumont; un nome di questo genere.»
«E cos'è, questo signor Dumont?»
La vecchia lo guardò coi suoi occhietti di faina e rispose:
«Un benestante, come voi.»
Forse, nelle sue parole non v'era alcuna intenzione; ma Valjean credette di scorgerne una.
Quando la vecchia fu uscita, fece un rotolo d'un centinaio di franchi che teneva in una credenza e se lo mise in tasca. Per quante precauzioni prendesse in quell'operazione, affinché non lo sentissero maneggiare denaro, una moneta da cento soldi gli sfuggì di mano e ruzzolò fragorosamente sul pavimento.
Sul cader della notte, scese e guardò con attenzione da ogni parte del viale: non vide nessuno, sembrava assolutamente deserto. È vero, però, che si può nascondersi dietro gli alberi.
Egli risalì: «Vieni,» disse a Cosette.
La prese per mano ed uscirono entrambi.
LIBRO QUINTOA CACCIA OSCURA, MUTA, SILENZIOSA
I • GLI ZIG ZAG DELLA STRATEGIAQui, per la comprensione delle pagine che si stanno per leggere e per quella d'altre, che s'incontreranno più tardi, è necessaria un'osservazione.
Da molti, moltissimi anni, ormai, l'autore di questo libro, costretto a parlar di sé suo malgrado, è assente da Parigi. Da quando egli l'ha lasciata, Parigi s'è trasformata: è sorta una nuova città che gli è in certo qual modo sconosciuta. Non occorre dica ch'egli ama Parigi, la città nativa del suo spirito; ora, in seguito alle demolizioni e alle ricostruzioni, la Parigi della sua gioventù, quella Parigi ch'egli ha portato religiosamente seco, nella sua memoria, è in questo momento quella d'un tempo andato.
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