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      Ci sono soltanto donne, in questa casa, e molte giovinette; e pare ch'io sia pericoloso da incontrarsi. Il sonaglio le avverte; quando io giungo, esse se ne vanno.»
      «Che cos'è dunque questa casa?»
      «To'! Lo sapete bene.»
      «Ma no, non lo so.»
      «Dal momento che siete stato voi a collocarmi qui, come giardiniere...»
      «Rispondetemi come se non lo sapessi.»
      «Ebbene; è il convento del Piccolo Picpus, allora!»
      I ricordi tornavano alla memoria di Jean Valjean. Il caso, che è quanto dire la provvidenza, l'aveva precisamente gettato in quel convento del quartiere di Sant'Antonio, dove il vecchio Fauchelevent, stroppiato nella caduta della carretta, era stato ammesso in seguito alla sua raccomandazione, circa due anni prima. Egli ripeté, come parlasse a se stesso:
      «Il convento del Piccolo Picpus
      «Orsù, al fatto!» riprese Fauchelevent. «Come diavolo avete fatto ad entrar qui, papà Madeleine? Avete un bell'essere un santo, ma siete un uomo; e qui gli uomini non entrano.»
      «Ci siete pure, voi.»
      «Non ci son che io.»
      «Eppure,» riprese Valjean, «bisogna che ci resti.»
      «O mio Dio!» esclamò Fauchelevent.
      Jean Valjean s'avvicinò al vecchio e gli disse con voce grave:
      «Papà Fauchelevent, io v'ho salvata la vita.»
      «Sono stato io il primo a ricordarmelo,» rispose Fauchelevent.
      «Ebbene: voi potete fare oggi per me quello ch'io ho fatto per voi, un tempo.»
      Fauchelevent prese nelle sue vecchie mani, rugose e tremanti, le due robuste mani di Jean Valjean e rimase qualche secondo come se non potesse parlare; infine esclamò:


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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