Quei sei mesi sono un'attenuazione, perché la regola dice tutto l'anno; ma quella camicia di lana, insopportabile nei calori estivi, produceva febbri e spasimi nervosi, per la qual cosa fu necessario limitarne l'uso. Malgrado questa mitigazione, quando le suore, il 14 settembre, indossano quella camicia, hanno la febbre per tre o quattro giorni. Obbedienza, povertà, castità, perseveranza nella clausura: ecco i voti, assai aggravati dalla regola.
La superiora è eletta per tre anni dalle madri, che vengono chiamate madri vocali, perché hanno voce in capitolo; una superiora può essere rieletta soltanto due volte, il che fissa in nove anni il suo più lungo regno possibile.
Non vedono mai il prete ufficiante, che è sempre nascosto ai loro sguardi da una tendina, tesa a sette piedi d'altezza, e al sermone, quando il predicatore è nella cappella, si calano il velo sul viso. Debbono sempre parlare a bassa voce, camminare cogli occhi volti a terra e la testa china: un solo uomo può entrare nel convento, e cioè l'arcivescovo della diocesi. Ve n'è un altro, il giardiniere; ma è sempre un vecchio, e, affinché sia perpetuamente solo nel giardino e le suore possano evitarlo, gli viene messo un sonaglio al ginocchio.
Esse sono sottomesse alla superiora d'una sottomissione assoluta e passiva: è la soggezione canonica in tutta la sua abnegazione. Come alla voce di Cristo, ut voci Christi, al gesto, al primo segno, ad nutum, ad primum signum, subito, con allegrezza, con perseveranza e con una certa ubbidienza cieca, prompte, hilariter, perseveranter et cœca quadam obedientia, come la lima nella mano del fabbro, quasi limam in manibus fabri, senza poter scrivere o leggere alcunché senza preciso permesso, legere vel scribere non addiscerit sine expressa superioris licentia.
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Cristo Christi
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