Esse giocano, vedete? Durante le ricreazioni, basta che una palla rotoli perché vengano, malgrado le proibizioni, a cercare ed a rovistare da questa parte, in ogni posto. Sono diavoli quei cherubini!»
«Chi?» chiese Valjean.
«Le piccole. Voi sareste subito scoperto, o bella! Griderebbero: 'To'! Un uomo!' Ma oggi non v'è pericolo. Non vi sarà la ricreazione e la giornata sarà tutta spesa in preghiere: sentite la campana. Come vi dicevo, è un colpo al minuto; è la campana a morto.»
«Capisco, papà Fauchelevent. Vi sono collegiali.»
E Valjean pensò:
«Sarebbe l'educazione di Cosette bell'e fatta.»
Fauchelevent esclamò:
«Già: le collegiali, perdiana! E come strillerebbero, se vi vedessero! Come scapperebbero! Qui, esser uomo è come avere la peste; vedete bene che m'attaccano un campanello alla zampa, come ad una bestia feroce.»
Jean Valjean andava sempre più profondamente pensando. «Questo convento ci salverebbe,» mormorò. Poi alzò la voce:
«Sì; il difficile è rimanere.»
«No,» disse Fauchelevent, «è uscire».
Jean Valjean sentì il sangue rifluirgli al cuore.
«Uscire?»
«Sì, signor Madeleine; per rientrare, bisogna che usciate.»
E, dopo aver lasciato passare un rintocco della campana funebre, Fauchelevent proseguì:
«Non è possibile farvi trovar qui in questo modo. Di dove venite? Per me, siete caduto dal cielo, poiché vi conosco; ma per le suore occorre che si entri dalla porta.»
All'improvviso s'udì suonare il rintocco piuttosto complicato di un'altra campana.
«Ah!» disse Fauchelevent. «Chiamano le madri vocali, perché vadano in capitolo.
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