Quando v'è un morto, tengon sempre capitolo. È morta all'alba: qui, di solito muoiono all'alba. Ma non potreste dunque uscire di dove siete entrato? Suvvia: non già per farvi una domanda, ma di dove siete entrato?»
Valjean divenne pallido. La sola idea di ridiscendere in quella via terribile lo faceva tremare. Provate ad uscire da un bosco pieno di tigri e, una volta fuori, immaginatevi il consiglio d'un amico, che vi spinga a rientrarvi: ora, Jean Valjean si figurava la polizia brulicante nel quartiere, gli agenti in osservazione, le vedette dappertutto; si figurava spaventosi pugni che si tendevano verso il suo bavero e, forse, Javert all'angolo del crocicchio.
«Impossibile!» disse. «Papà Fauchelevent, fate conto che sia caduto da lassù.»
«Ma io lo credo, lo credo,» ribatté Fauchelevent. «Non avete bisogno di dirmelo. Il buon Dio v'avrà preso in mano, per guardarvi da vicino e poi v'avrà lasciato andare; solo, voleva mettervi in un convento d'uomini e s'è sbagliato. To', ancora una campana! Questa è per avvertire il portiere d'andare ad avvisare il municipio, perché esso ne informi il medico dei morti, affinché venga a vedere che c'è una morta. Fa tutto parte della cerimonia del morire. Ma a queste buone signore non piace troppo una simile visita: un medico non crede a nulla; toglie il velo, e talvolta toglie qualche altra cosa. Ma come han fatto presto, stavolta, ad avvertire il medico! Che succede, dunque? La vostra piccola dorme sempre: come si chiama?»
«Cosette.»
«È vostra figlia?
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Jean Valjean Javert Fauchelevent Fauchelevent Dio
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