Vengo!»
Valjean lo vide affrettarsi attraverso il giardino, con tutta la velocità che la gamba storta gli permetteva, pur guardando colla coda dell'occhio le poponaie.
Meno di dieci minuti dopo, papà Fauchelevent, il sonaglio del quale poneva in rotta le suore sul suo passaggio, batteva un colpetto a una porta e una voce dolce rispondeva: Per sempre. Per sempre, ossia Entrate. Era la porta del parlatorio riservato al giardiniere, per le occorrenze del servizio, parlatorio contiguo alla sala del capitolo. La superiora, seduta sull'unica sedia, aspettava Fauchelevent.
II • FAUCHELEVENT DI FRONTE ALLA DIFFICOLTÀ
Aver l'aspetto agitato e grave è cosa particolare, nei momenti critici, a certi caratteri ed a certe professioni, specialmente ai preti e ai frati. Nel momento in cui Fauchelevent entrò, quella duplice forma della preoccupazione era impressa sulla fisionomia della superiora, quella piacevole e dotta signorina di Blemeur, madre Innocente, di solito allegra. Il giardiniere fece un saluto timido e rimase sulla soglia della cella. La superiora, che stava sgranando il rosario, alzò gli occhi e disse:
«Ah! Siete voi, papa Fauvent?»
Era un'abbreviazione adottata dal convento.
Fauchelevent ricominciò il suo saluto.
«V'ho fatto chiamare, papà Fauvent.»
«Eccomi, reverenda madre.»
«Debbo parlarvi.»
«Ed io, da parte mia,» disse Fauchelevent, con un coraggio del quale provava dentro di sé una gran paura, «ho qualcosa da dire alla reverendissima madre.»
La superiora lo guardò.
«Ah! Avete una comunicazione da farmi?
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