E poi si attacca la religione! Perché! Perché vi sono stati cattivi preti e perché Sagittario, vescovo di Gap, era fratello di Salone vescovo D'Embrum, e perché entrambi hanno seguito Mommol. E che cosa vuol dir ciò? Forse questo toglie che Martino di Tours sia stato un santo e abbia dato la metà del suo mantello a un povero? Si perseguitano i santi e si chiudon gli occhi davanti alle verità: così le tenebre sono un'abitudine. Le bestie più feroci sono quelle cieche. Nessuno pensa più sul serio all'inferno: oh, che popolo malvagio! In nome del Re, significa oggidì in nome della Rivoluzione. Non si sa più quel che è dovuto, né ai vivi né ai morti: è proibito morir santamente e il sepolcro è una faccenda civile. Ciò fa orrore. San Leone II ha scritto appositamente due lettere, una a Pietro Notaio, l'altra al re dei visigoti, per combattere e respingere, nelle questioni che si riferiscono ai morti, l'autorità dell'esarca e la supremazia dell'imperatore. Gautier, vescovo di Châlons, s'opponeva in questa materia ad Ottone, duca di Borgogna. L'antica magistratura era d'accordo su questo punto, ed anzi, un tempo, noi avevamo voce in capitolo anche nelle faccende temporali: l'abate di Cîteaux, generale dell'ordine, era consigliere di diritto al parlamento della Borgogna. Noi facciamo dei nostri morti quel che vogliamo: forse che il corpo dello stesso san Benedetto non è in Francia, nell'abbazia di Fleury, detta San Benedetto Loira, sebbene egli sia morto in Italia, a Montecassino, un sabato 21 del mese di marzo dell'anno 543? Tutto ciò è incontestabile.
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