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      «Reverenda madre?»
      «Cosa?»
      «Se aveste per caso altri lavori di questo genere, c'è mio fratello che è più forte: un vero turco!»
      «Farete più presto che potrete.»
      «Non posso camminare troppo svelto. Sono infermo, e per questo avrei bisogno d'un aiuto. Zoppico.»
      «Zoppicare non è un torto e può essere una benedizione. L'imperatore Enrico II, che combatté l'antipapa Gregorio e ristabilì Benedetto VIII, ha due soprannomi, il Santo e lo Zoppo
      «Due soprabiti vanno bene,» mormorò Fauchelevent che in realtà era un po' duro d'orecchio.
      «Ora che ci penso, papà Fauvent, prendiamo un'ora intera: non è troppo. Trovatevi vicino all'altar maggiore, colla vostra sbarra di ferro, alle undici. L'ufficio incomincia a mezzanotte e bisogna che tutto sia finito un buon quarto d'ora prima.»
      «Farò di tutto per dimostrare il mio zelo alla comunità. Dunque, inchioderò il feretro e alle undici in punto sarò nella cappella. Vi saranno le madri cantore e la madre Ascensione; sarebbe stato meglio aver due uomini, ma non importa! Avrò la leva: apriremo il sepolcro, vi caleremo il feretro e rinchiuderemo l'apertura. Dopo di che, non vi sarà più traccia di nulla e il governo non se ne accorgerà. È tutto a posto, così, madre reverenda?»
      «No.»
      «E che c'è ancora?»
      «Resta la bara vuota.»
      La frase produsse una battuta d'aspetto. Fauchelevent pensava e la superiora anche.
      «Che se ne farà della bara, papà Fauvent
      «La porteranno a seppellire.»
      «Vuota?»
      Altra pausa. Fauchelevent fece colla mano sinistra quella specie di gesto che congeda un'idea inquietante.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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