«Oh, Gesù mio Dio! Ci mancava anche questa! Quindici franchi di multa!» esclamò.
«Tre monete da cento soldi,» disse Fauchelevent.
L'affossatore lasciò cadere in terra il badile.
Era venuta la volta di Fauchelevent.
«Via, via,» disse Fauchelevent «non disperatevi, coscritto. Non si tratta d'uccidersi, per approfittare della fossa. Quindici franchi, sono quindici franchi; ma del resto potete non pagarli. Io sono vecchio, mentre voi siete novellino e conosco i trucchi e le scappatoie. Vi darò un consiglio d'amico: è chiaro che il sole sta per tramontare, che rasenta la cupola e che fra cinque minuti il cimitero sarà chiuso.»
«È vero,» disse l'affossatore.
«In cinque minuti, non avete il tempo di riempire la fossa; è profonda come il diavolo, questa fossa, e non farete in tempo ad uscire prima che il cancello sia chiuso.»
«Giusto.»
«E in tal caso, quindici franchi di multa.»
«Quindici franchi.»
«Però avete il tempo... Dove abitate?»
«A due passi dalla barriera, a un quarto d'ora da qui; in via di Vaugirard, numero 87.»
«Avete il tempo, mettendovi le gambe in spalla, d'uscir subito.»
«È vero.»
«Una volta fuori dal cancello, galoppate a casa, prendete la vostra tessera, tornate, e il custode del cimitero v'apre. Poiché avete la tessera, non v'è nulla da pagare. E voi seppellite il vostro morto; intanto, io ve lo custodirò, perché non scappi.»
«Vi debbo la vita, contadino.»
«Filate,» disse Fauchelevent.
L'affossatore, in un impeto di riconoscenza, gli strinse la mano e partì di corsa.
Quando l'affossatore fu scomparso nel macchione, Fauchelevent stette in ascolto fino a quando non intese il passo perdersi in lontananza; poi si chinò verso la fossa e disse a bassa voce:
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Gesù Dio Fauchelevent Fauchelevent Fauchelevent Vaugirard Fauchelevent Fauchelevent
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