Lo dicevo bene, io! Non ha voluto credermi. Ebbene: è proprio una bella porcheria. È morto, questo brav'uomo, il più buono che ci fosse fra le buone persone del buon Dio! E la sua piccina? Oh, è certo ch'io non torno laggiù, io! Resto qui. Aver fatto un colpo simile! Vale proprio la pena d'esser due vecchi, per esser due vecchi pazzi! Ma prima di tutto, come aveva fatto ad entrare in convento? Era già un principio; non si debbono fare certe cose. Papà Madeleine! Papà Madeleine! Papà Madeleine! Papà Madeleine! Signor Madeleine! Signor sindaco! Non mi sente. E adesso, cavatevela da qui!»
E si strappava i capelli. S'intese in fondo, fra gli alberi, un acuto stridore: era il cancello del cimitero che veniva chiuso.
Fauchelevent s'era chinato su Jean Valjean. Ad un tratto, provò come una specie di rimbalzo e indietreggiò di quanto si può indietreggiare in una fossa: Valjean aveva gli occhi aperti, e lo guardava.
Vedere una morte è spaventoso; vedere una risurrezione, lo è quasi altrettanto. Fauchelevent si sentì impietrire e divenne pallido e smarrito, sconvolto da tutti quegli eccessi d'emozione, non sapendo se aveva da fare con un vivo o con un morto, guardando Jean Valjean, che lo guardava.
«M'addormentavo,» disse Valjean; e si rizzò a sedere.
Fauchelevent cadde ginocchioni.
«Giusta e buona Vergine! M'avete fatto paura!»
Poi si rialzò e gridò:
«Grazie, papà Madeleine!»
Jean Valjean era soltanto svenuto, e l'aria libera l'aveva risvegliato.
La gioia è il riflusso del terrore. Fauchelevent aveva il suo bel da fare al pari di Valjean, per tornare in sé.
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