«Siete voi, contadino?»
«E domattina, presso il portinaio del cimitero, troverete la vostra tessera.»
E posò sul pavimento il badile e la vanga.
«Che significa ciò?»
«Significa che avevate lasciato cadere di tasca la vostra tessera, ch'io ho trovato per terra quando siete andato via, che ho sepolto il morto, che ho riempita la fossa, che ho fatto il vostro lavoro, che il custode vi restituirà la vostra tessera e che non pagherete i quindici franchi. Ecco, coscritto.»
«Grazie, campagnuolo!» Esclamò Gribier, sfolgorante. «La prossima volta, pagherò io da bere.»
VIII • INTERROGATORIO RIUSCITOUn'ora dopo, a notte fatta, due uomini e una bimba si presentavano al numero 62 del vicolo Picpus e il più vecchio degli uomini sollevava il battente e picchiava. Erano Fauchelevent, Valjean e Cosette.
I due vecchi erano andati a prendere Cosette dalla fruttivendola di via del Sentiero, dove Fauchelevent l'aveva condotta il giorno prima. Cosette aveva passato quelle ventiquattr'ore a non capir nulla ed a tremare in silenzio: tremava tanto, che non aveva pianto. Non aveva neppur mangiato, né dormito. La brava fruttivendola le aveva fatto cento domande, senza ottener altra risposta fuorché uno sguardo tetro, sempre uguale; Cosette non aveva lasciato trasparir nulla di quanto aveva visto e sentito da due giorni in poi. Indovinava che si stava attraversando una crisi e sentiva profondamente che bisognava esser «savia». Chi non ha provato la sovrana potenza di queste tre parole, pronunciate con un certo accento all'orecchio d'un fanciullo sgomento: Non dir nulla?
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