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      Questi fatti spiegano la seguente esclamazione d'un birichino parigino, profondo epifonema di cui il volgo ride, senza comprenderlo: «Dio degli dèi! Son poco disgraziato? Dire che non ho ancora visto nessuno cadere dal quinto piano!»
      Certo, è una bella frase di contadino la seguente: «Papà tal dei tali, vostra moglie è morta della sua malattia; perché non avete mandato a cercare un medico?» «Che volete, signore? Noialtri poveri moriamo da soli.» Ma se tutta la passività sorniona del contadino è in questa frase, tutta l'anarchia libero-pensatrice del marmocchio dei sobborghi è, senza dubbio, in quest'altra. Un condannato a morte nella carretta, ascolta il suo confessore; il figlio di Parigi esclama: «Parla al suo pretucolo: oh, che vigliacco!»
      Una certa audacia in materia religiosa nobilita il birichino; è importante essere incredulo.
      Assistere alle esecuzioni capitali, è un dovere. Si mostrano la ghigliottina e ne ridono; la chiamano con ogni sorta di soprannomi; «Fine dei pasti, Brontolona, Mamma dell'azzurro (del cielo), L'ultimo boccone, eccetera.» Per non perder nulla della faccenda, scalano i muri, si sospendono ai balconi, salgono sugli alberi, s'attaccano alle inferriate, s'aggrappano ai camini. Il birichino nasce conciatetti, come nasce marinaio, un tetto non gli fa maggior paura d'un albero di nave. Nessuna festa vale la Grève; Samson e l'abate Montès sono i veri nomi popolari. Si urla al paziente, per fargli coraggio, talvolta lo si ammira. Lacenaire, birichino, vedendo lo spaventevole Dautun morire coraggiosamente, disse questa frase, nella quale c'è un avvenire: Ne ero geloso.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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