Pagina (841/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Indietreggiò, lasciando Mario solo nel cimitero, e vi fu una certa disciplina in quel modo d'indietreggiare. La morte gli apparve colle spalle d'ufficiale superiore, le fece quasi il saluto militare. Non sapendo che cosa scrivere alla zia, decise di non scriverle; e probabilmente non sarebbe risultato nulla dalla scoperta di Teodulo sugli amori di Mario, se per una di quelle misteriose disposizioni, tanto comuni nel caso, la scena di Vernon non avesse quasi immediatamente avuto una specie di contraccolpo a Parigi.
      Mario tornò da Vernon tre giorni dopo, di buon mattino, si recò dal nonno e, stanco per le due notti trascorse in diligenza, sentendo il bisogno di rimediare alla sua insonnia con un'ora di nuoto, salì rapidamente nella sua stanza, vi stette appena il tempo necessario per togliersi la finanziera da viaggio e il cordone nero dal collo, e si recò al bagno.
      Gillenormand, alzatosi presto, come tutti i vecchi che stanno bene, l'aveva sentito rientrare e s'era affrettato a salire più presto che potesse colle sue vecchie gambe, la scala del sottotetto in cui abitava Mario, per abbracciarlo e interrogarlo un poco donde venisse. Ma l'adolescente aveva impiegato minor tempo a discendere, che l'ottuagenario a salire; e quando papà Gillenormand entrò nell'abbaino, Mario non v'era più.
      Sul letto non sfatto si stendevano senza diffidenza la finanziera e il cordone nero.
      «Meno male», disse Gillenormand.
      E un momento dopo fece il suo ingresso nel salotto, dove la signorina Gillenormand già seduta, ricamava le sue ruote.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Mario Teodulo Mario Vernon Parigi Vernon Mario Gillenormand Mario Gillenormand Gillenormand