Ad Aix s'andava abbozzando la «Cocuzza» ed a Parigi, fra altre affiliazioni del genere, la societą degli amici dell'A B C.
Chi erano gli amici dell'A B C? Una societą che aveva per scopo, apparentemente, l'educazione dei fanciulli, ma, in realtą, il raddrizzamento degli uomini. Si dichiarava d'essere amici dell'A B C, ossia dell'Abbassato, che era il popolo e si voleva rialzarlo. Gioco di parole del quale si avrebbe torto di ridere. I giochi di parole sono talvolta importanti, in politica; prova ne siano il Castratus ad castra, che fece di Narsete un capo d'esercito, Barbari et Barberini, Fueros y Fuegos, Tu es Petrus et super hanc petram, eccetera.
Gli amici dell'A B C eran poco numerosi. Era una societą segreta allo stato d'embrione, staremmo per dire una conventicola, quasi, se le conventicole potessero far capo agli eroi. Essi si riunivano a Parigi in due luoghi; vicino al Mercato, in una taverna chiamata Corinto, di cui sarą detto pił oltre, e vicino al Pantheon, in una botteguccia da caffč, in piazza San Michele, che si chiamava il caffč Musain, oggi demolito. Il primo di quei luoghi di convegno era contiguo agli operai, il secondo, agli studenti.
I consueti conciliaboli degli Amici dell'A B C si tenevano in un retrobottega del caffč Musain. Quella stanza, piuttosto lontana dal caffč, al quale era congiunta da un lunghissimo corridoio, aveva due finestre ed un'uscita con scala segreta nella viuzza dell'Arenaria. Vi si fumava, si beveva, si giocava e si rideva; vi si discorreva pure di tutto, a voce bassissima, e d'altro ancora, a voce bassa.
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