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      Inferi.
      Essa comunica cogli abissi.
      II • IL BASSOFONDOLà svanisce il disinteressamento e si profila vagamente il demonio: ognuno per sé. L'io senz'occhi urla, cerca, brancola e rode; l'Ugolino sociale è in quell'abisso.
      Le figure selvagge che s'aggirano in questa fossa, semi bestie, semi fantasmi, non s'occupano del progresso universale, ignorano l'idea e la parola, non hanno altra cura, all'infuori della soddisfazione individuale; quasi incoscienti, v'è in esse una specie di spaventoso annichilimento. Hanno due madri, entrambe matrigne, l'ignoranza e la miseria, una guida, il bisogno e, per ogni forma di soddisfazione, l'appetito. Sono brutalmente voraci, ossia feroci, non già al modo del tiranno, ma della tigre. Dal dolore, quelle larve passano al delitto: filiazione fatale, procreazione vertiginosa, logica dell'ombra. Ciò che striscia nel terzo soppalco sociale non è più il soffocato reclamo dell'assoluto; è la protesta della materia. L'uomo vi diventa drago. Aver fame e sete è il punto di partenza; esser Satana il punto d'arrivo. Lacenaire esce da quella caverna.
      Si è visto or ora, al libro quarto, uno degli scompartimenti della miniera superiore, del grande cunicolo politico, rivoluzionario e filosofico. Là, abbiam detto, tutto è nobile, puro, degno e onesto. Certo, ci si può sbagliare e ci si sbaglia; ma l'errore è venerabile, fino a quando implica l'eroismo, e il complesso del lavoro che là si svolge ha un nome: il Progresso.
      Ora è venuto il momento d'intravedere altre profondità, le profondità luride.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Ugolino Satana Progresso