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Talvolta, s'indovina un lavoro drammatico in base all'elenco dei personaggi; nello stesso modo, si può quasi apprezzare una banda dall'elenco dei banditi. Ed ecco, poiché quei nomi galleggiano in speciali rapporti, a quali appellativi rispondevano i principali affiliati di Patron Minette:
Panchaud, detto Primaverile, detto Bigrenaille;
Brujon (v'era una dinastia di Brujon, dei quali noi rinunciamo a far cenno);
Boulautruelle (lo stradino già intravisto);
Laveuve;
Finistère;
Omero Hogu, negro;
Martedì sera;
Telegramma;
Fauntleroy, detto Fioraia;
Glorioso, galeotto liberato;
Barrecarrosse, detto il signor Dupont.
La spianata del Sud;
Poussagrive;
CarmagnoletKruideniers, detto Bizzarro;
Mangiapizzi;
Gambe all'aria;
Mezzo quattrino, detto Due miliardi;
Eccetera.
Ne tralasciamo parecchi, e non peggiori. Questi nomi hanno una figura; non esprimono soltanto esseri, ma speci, e ciascuno risponde ad una varietà di quei deformi funghi del sottosuolo della civiltà.
Quegli esseri poco prodighi del loro volto, non erano di coloro che si vedon passare nelle vie. Di giorno, stanchi delle selvagge notti, andavano a dormire, ora in qualche fornace, ora nelle case abbandonate di Montmartre o di Montrouge, talvolta nelle fogne: si seppellivano.
Che è stato di quegli uomini? Esistono sempre e sono sempre esistiti. Orazio ne parla: Ambubaiarum collegia, pharmacopolœ, mendici, mimæ, e finché la società sarà quello che è, essi saranno quel che sono. Sotto l'oscuro soffitto della loro cantina, essi rinascono senza posa dal trasudamento sociale; ritornano, spettri, sempre identici; soltanto, non portano più gli stessi nomi e non son più nella stessa pelle.
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