Non v'erano mai più di cinque uomini che si conoscessero; creazione in cui la precauzione è combinata coll'audacia e che sembra improntata al genio di Venezia. Il comitato centrale, ch'era la testa, aveva due braccia, la società d'Azione e l'Esercito delle Bastiglie. Un'associazione legittimista, i Cavalieri della Fedeltà, s'agitava in mezzo a quelle filiazioni repubblicane; ma era da esse denunciata e ripudiata.
Le società parigine si ramificavano nelle principali città. Lione, Nantes, Lilla e Marsiglia avevano le loro società dei Diritti dell'Uomo, la Carboneria, gli Uomini liberi; Aix aveva una società rivoluzionaria che veniva chiamata la Cocuzza. Abbiam già pronunciato questa parola.
A Parigi, il sobborgo Saint-Marceau non era meno sotto pressione del sobborgo Sant'Antonio; né le scuole eran meno commosse dei sobborghi. Un caffè di via Saint-Hjacinthe e la bettola dei Sette Bigliardi, in via Mathurin Saint-Jacques, servivan di luogo di ritrovo agli studenti; la società degli Amici dell'A. B. C., affiliata ai mutualisti d'Angers e alla Cocuzza d'Aix, si riuniva, come s'è visto, al Caffè Musain, e quegli stessi giovanotti si ritrovavan pure, come abbiam detto, in un ristorante taverna vicino alla via Mondétour, chiamato Corinto. Queste riunioni eran segrete; altre, invece, eran pubbliche il più possibile, e si può giudicare di codesti ardimenti dal seguente frammento d'un interrogatorio subìto in uno dei processi ulteriori: «Dove si tenne questa riunione?» «In rue de la Paix.
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