I detenuti danno il nome di postiglione a una pallottola di pane, artisticamente impastata, che viene buttata in Irlanda, ossia al disopra dei tetti d'una prigione, da un cortile all'altro. Etimologia: sopra l'Inghilterra, da una terra all'altra, in Irlanda. Questa pallottola cade nel cortile; colui che la raccoglie l'apre e vi trova un biglietto indirizzato a qualche prigioniero del cortile stesso. Se il rinvenimento viene fatto da un detenuto, costui porta il biglietto a destinazione; se vien fatto da un guardiano o da uno di quei prigionieri segretamente venduti, chiamati montoni nelle prigioni e volpi negli stabilimenti penali, il biglietto viene portato in cancelleria e consegnato alla polizia.
      Stavolta, il postiglione giunse a destinazione, sebbene colui al quale il messaggio era destinato fosse in quel momento in separata sede. Quel destinatario era nientemeno che Babet, una delle quattro teste di Patron Minette. Il postiglione conteneva un foglio rotolato, sul quale eran scritte soltanto queste due righe:
      «Babet. C'è una faccenda da fare in via Plumet. Una cancellata su un giardino.»
      Era quello che Brujon aveva scritto di notte.
      A dispetto dei frugatori e delle frugatrici, Babet trovò modo di far passare il biglietto dalla Force alla Salpetrière, ad una «buona amica» che aveva là ospite. Quella sgualdrina, a sua volta, trasmise il biglietto ad una sua conoscente, certa Magnon, molto tenuta d'occhio dalla polizia, ma non ancora arrestata; questa Magnon, di cui il lettore ha già visto il nome, aveva coi Thénardier relazioni che saranno precisate in seguito, e poteva, andando a vedere Eponina, servire da ponte fra la Salpetrière e le Madelonnettes.