Pagina (1173/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi sono meditazioni che potrebbero esser chiamate verticali; quando se ne è in fondo, ci vuol tempo per tornare sulla terra. Jean Valjean era disceso in una di quelle fantasticherie; pensava a Cosette, alla felicità possibile se nulla si fosse messo fra lei e lui, a quella luce di cui ella riempiva tutta la sua vita, ch'era il respiro della sua anima. Ed era quasi felice, in quella fantasticheria; Cosette, ritta in piedi accanto a lui, guardava le nubi diventar rosse.
      Ad un tratto, Cosette esclamò: «Papà, si direbbe che da laggiù venga qualcuno.»
      Valjean alzò gli occhi. Cosette aveva ragione.
      Il viale che conduce all'antica barriera del Maine è, come è noto, il prolungamento di via Sèvres ed è tagliato ad angolo retto dal viale interno di circonvallazione; all'angolo dei due viali, nel punto dove si biforcano, si sentiva un rumore, difficile a spiegarsi a quell'ora, ed una specie di confuso ingombro compariva, un non so che di informe, che veniva dal viale di circonvallazione ed entrava nell'altro.
      Quella cosa si faceva sempre più grande e pareva si movesse con ordine, benché tutta mossa ad angolo, pareva un veicolo, ma non se ne poteva distinguere il carico. V'eran cavalli e ruote e grida, v'eran fruste che schioccavano; poi, a poco a poco, i lineamenti si precisarono, sebbene immersi nel buio. Era proprio un veicolo, che aveva svoltato allora allora dal viale di circonvallazione nel viale esterno e si dirigeva verso la barriera vicino alla quale stava Jean Valjean; un secondo, dello stesso aspetto, lo seguì, poi un terzo e un quarto; e sette carri sboccarono successivamente, col muso dei cavalli dell'uno appoggiato contro l'estremità posteriore del carro precedente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Valjean Cosette Cosette Cosette Maine Sèvres Jean Valjean