Tu non potrai sollevar nulla, se non con angoscia; tutti i minuti che passeranno faranno crocchiare i tuoi muscoli e quel che è una piuma per gli altri, sarà un masso per te. Le cose più semplici diverranno insuperabili; la vita si farà mostro intorno a te. Andare, venire e respirare saranno altrettanti lavori terribili. I tuoi polmoni ti faranno l'effetto d'un peso da cento libbre e il camminare qui piuttosto che là sarà un problema da risolvere. Il primo venuto che voglia uscire, spinge la porta, ecco fatto, ed è fuori; tu, se vorrai uscire, dovrai forare il muro. Per scender nella via, che cosa fanno tutti? Scendono le scale; tu lacererai le lenzuola del letto e ne farai, un filo alla volta, una corda, poi passerai dalla finestra e ti sospenderai a quel filo sopra un abisso; sarà magari di notte, nell'uragano e, se la corda sarà troppo corta, non avrai che un modo di discendere, cadere. Cadere a caso, nell'abisso, da un'altezza qualunque, su che cosa? su quello che è in basso, sull'ignoto. Oppure ti arrampicherai lungo il condotto d'un camino, a rischio di bruciarti, o lungo lo scarico d'una latrina, a rischio d'annegarvi. E non ti parlo dei fori che bisogna occultare, delle pietre che bisogna togliere e rimettere venti volte al giorno, dei calcinacci che bisogna nascondere nel pagliericcio. Si presenta una serratura: il borghese ha in tasca la chiave, fabbricata da un fabbro, tu, se vorrai passar oltre, sarai condannato a fare uno spaventoso capolavoro. Prenderai un soldone e lo taglierai in due lamine; con quali utensili?
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