Era il muro del corridoio di ronda della Force.
      Quel muro, dietro quella rotonda, era Milton intraveduto dietro Berquin. Ma per alto che fosse, era superato da un tetto ancor più nero, che si scorgeva al di là: era quello dell'Edificio Nuovo. Vi si notavano quattro finestrelle d'abbaino, armate di sbarre, quelle della Bell'Aria. Un camino bucava quel tetto, attraversava i dormitorî.
      La Bell'Aria, quel sopralzo dell'Edificio Nuovo, era una specie di grande terrazza coperta, chiusa da triplici inferriate e da porte rinforzate di lamiera, costellate di chiodi smisurati. Quando vi si entrava dall'estremità nord, si avevano alla sinistra le quattro finestre e alla destra, dirimpetto alle finestre, quattro gabbie quadrate piuttosto ampie, separate l'una dall'altra da stretti passaggi e costruite in muratura fino all'altezza del petto, e il resto, fino al tetto, di sbarre di ferro.
      Thénardier era segregato in una di quelle gabbie, dalla notte del 3 gennaio. Non è mai stato possibile scoprire in che modo, e con quale connivenza, riuscì a procurarsi lassù ed a nascondervela, una bottiglia di quel vino inventato, si dice, da Desrues, al quale è mescolato un narcotico e che la banda degli Addormentatori ha reso celebre.
      Vi sono in molte prigioni impiegati traditori, metà carcerieri e metà ladri, che aiutano le evasioni, vendono alla polizia servigi infedeli e fanno ballare il manico del cesto dell'insalata, come vien chiamata in gergo la vettura cellulare.
      Quella stessa notte, dunque, in cui il piccolo Gavroche aveva raccolto i due bimbi vaganti, Brujon e Gueulemer, i quali sapevano che Babet, evaso proprio quella mattina, li aspettava nella via insieme con Montparnasse, s'alzarono piano piano e si misero a forare, col chiodo che Brujon aveva trovato, il condotto del camino contro il quale s'appoggiavano i loro letti.