Pagina (1256/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      S'era forse servito delle scale e delle impalcature dei conciatetti per raggiungere, di tetto in tetto, di recinto in recinto, di scomparto in scomparto gli edifici del cortile Carlomagno, poi quelli del cortile San Luigi e il muro di ronda e, di là, la catapecchia di via Re di Sicilia? Ma lungo quel tragitto v'erano soluzioni di continuità che pareva lo rendessero impossibile. Aveva dunque appoggiato la tavola del letto come un ponte, dal tetto della Bell'Aria al muro del corridoio di ronda, strisciando poi a carponi sul muro di ronda, tutto intorno alla prigione, fino alla catapecchia? Ma il muro del corridoio di ronda della Force disegnava una linea dentellata e disuguale, che saliva e scendeva, abbassandosi alla caserma dei pompieri e alzandosi alla casa dei Bagni; inoltre, inframmezzato da costruzioni, non aveva la stessa altezza sul palazzo Lamoignon che sulla via Pavée ed aveva dappertutto strapiombi e angoli retti. E poi, le sentinelle avrebbero dovuto vedere il sinistro profilo del fuggiasco. Anche in questo modo, dunque, il percorso fatto da Thénardier rimase pressapoco inesplicabile. Thénardier, illuminato da quella spaventosa sete di libertà che muta i precipizî in fossi, le inferriate in graticci di vimini, un rattrappito in atleta, un podagroso in uccello, la stupidità in istinto, l'istinto in intelligenza e l'intelligenza in genio, aveva forse inventato e improvvisato un terzo modo? Nessuno l'ha mai saputo.
      Non è sempre possibile rendersi conto delle meraviglie dell'evasione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Carlomagno San Luigi Sicilia Bell'Aria Force Bagni Lamoignon Pavée Thénardier