Questo è ciò che si potrebbe chiamare il primo aspetto, l'aspetto volgare del gergo; ma, per coloro che studiano la lingua come va studiata, ossia come i geologi studiano la terra, il gergo appare come una vera alluvione. Secondoché vi si scava più o meno avanti, si trovano nel gergo, al disotto del vecchio francese popolare, il provenzale, lo spagnuolo, l'italiano, il levantino, la lingua dei porti del Mediterraneo, l'inglese e il tedesco, oltre alla lingua romanza nelle sue tre varietà del romanzo francese, del romanzo italiano e del romanzo romanzo, oltre al latino e, finalmente, al basco e al celtico: formazione profonda e bizzarra, edificio sotterraneo eretto in comune da tutti i miserabili. Ogni razza maledetta ha deposto il suo strato, ogni dolore ha lasciato cader la sua pietra, ogni cuore ha dato il suo ciottolo. Una folla d'anime cattive, basse o irritate, che hanno attraversato la vita e sono andate a svanire nell'eternità, son lì quasi intere, ed in certo qual modo ancor visibili, sotto la forma d'una parola mostruosa.
Si vuole dello spagnuolo? Il vecchio gergo gotico ne formicola. Ecco boffette, soffietto, che viene da bofeton; vantane, finestra (più tardi vanterne), che viene da vantana; gat, gatto, che deriva da gato; acite, olio, che viene da aceyte. Si vuole dell'italiano? Ecco spade, spada, che viene da spada; caruel, barca, che deriva da caravella. Si vuole dell'inglese? Ed ecco il bichot, il vescovo, che viene da bishop; raille, spia, che viene da rascal, rascalion, furfante; pilche, astuccio, che viene da pilcher, fodero.
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Mediterraneo
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