Siete decorato dell'ordine di luglio? Avete preso un po' di Louvre, signore? Qui vicinissimo, in via Sant'Antonio, dirimpetto a via delle Monache d'Hyères, v'è una palla da cannone incrostata nel muro, al terzo piano d'una casa, con questa iscrizione: 28 luglio 1830. Andate a vederla; fa un bell'effetto. Oh, fanno delle belle cose, i vostri amici! A proposito, non mettono una fontana, al posto del monumento di monsignor duca di Berry? Dunque, volete sposarvi? E con chi? Si può, senza indiscrezione, chiedervi con chi?»
Si fermò; poi, prima che Mario avesse avuto il tempo di rispondere, aggiunse con violenza:
«Che cosa guadagnate col vostro mestiere d'avvocato? Insomma, avete una posizione? Una fortuna fatta?»
«Nulla,» disse Mario, con una specie di fermezza risoluta quasi prepotente.
«Niente? Allora, per vivere, avete soltanto le milleduecento lire che vi passo io?»
Mario non rispose affatto, e Gillenormand continuò:
«Allora capisco: sarà ricca la ragazza.»
«Come me.»
«Come! Non ha dote?»
«No.»
«Non ha speranze?»
«Non credo.»
«Completamente nuda! E il padre, cosa fa?»
«Non lo so.»
«E come si chiama, questa ragazza?»
«Signorina Fauchelevent.»
«Fauche... che cosa?»
«Fauchelevent.»
«Puah!» disse il vecchio.
«Signore!» esclamò Mario.
Gillenormand l'interruppe, col tono d'un uomo che stia parlando con se stesso.
«Proprio così: vent'anni, niente posizione e milleduecento lire all'anno. La baronessa Pontmercy andrà a comperare due soldi di prezzemolo dalla erbivendola.»
«Signore,» riprese Mario, nello smarrimento dell'ultima speranza che sta per svanire «ve ne supplico!
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