» Pare che quella stessa barbetta rossa si sia ritrovata più tardi, colla stessa funzione, in un'altra sommossa, la faccenda Quénisset.
Il carro funebre oltrepassò la Bastiglia, seguì il canale, attraversò il ponticello e raggiunse la spianata del ponte d'Austerlitz; là, si fermò. In quel momento quella folla, vista a volo d'uccello, poteva sembrare una cometa, la testa sulla spianata e la coda, svolgendosi per il lungo Senna Bourdon, copriva la Bastiglia prolungandosi sul boulevard, fino a porta Saint-Martin. Si formò un cerchio intorno al carro funebre; l'imponente adunata fece silenzio, e Lafayette parlò e disse addio a Lamarque. Fu un istante commovente ed augusto; tutte le teste si scoprirono, mentre i cuori battevano. All'improvviso un uomo a cavallo, vestito di nero, apparve in mezzo al gruppo con una bandiera rossa (altri dicono con una picca sormontata da un berretto rosso); Lafayette volse altrove il capo, ed Exelmans abbandonò il corteo.
Quella bandiera rossa sollevò un uragano in cui sparve. Dal viale Bourdon al ponte d'Austerlitz un clamore come di un'ondata scosse la moltitudine; s'alzarono grida strane: «Lamarque al Pantheon! Lafayette al Municipio!» Alcuni giovani, incoraggiati dalla folla acclamante, s'impadronirono del carro funebre e presero a trascinare Lamarque lungo il ponte d'Austerlitz e Lafayette, ch'era in una vettura da piazza, per il lungo Senna Morland.
Nella folla che circondava ed acclamava Lafayette, si notava, mostrato a dito, un tedesco, un certo Ludwig Snyder, morto poi centenario, che aveva egli pure fatto la guerra del 1776, aveva combattuto a Trenton sotto Washington e a Brandywine sotto Lafayette.
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