Uno di essi aveva un moschetto a ruota. Suonavano, entravano e si mettevano a fabbricare cartucce; una di quelle donne ha narrato: Non sapevo che cosa fossero le cartucce; è stato mio marito a dirmelo.
Un assembramento sfondava un negozio di curiosità in via Vieilles Haudriettes e vi prendeva iatagan e sciabole turche.
Il cadavere di un muratore ucciso da una fucilata giaceva in via de la Perle.
E poi, sulla riva destra e sulla sinistra, sul lungo Senna, sui viali, nel quartier latino, nel quartiere dei mercanti, uomini ansanti, operai, studenti e membri delle sezioni, leggevano proclami, gridavano Allarmi! rompevano i fanali, staccavano le porte delle case, sradicavan gli alberi, frugavano nelle cantine, rotolavano barili, ammucchiavano selci, pietre, mobili, tavole e facevan le barricate.
I borghesi venivan costretti ad aiutare. Si entrava in casa delle donne, ci si faceva dare da esse la sciabola e il fucile dei mariti assenti e si scriveva col bianco di Spagna sulla porta: le armi sono state consegnate. Alcuni firmavano «col proprio nome» una ricevuta del fucile e della sciabola e dicevano: mandatele a cercare domani, al municipio. Nelle vie venivan disarmate le sentinelle isolate e le guardie municipali che si recavano al mandamento; si strappavan le spalline agli ufficiali. In via del Cimitero Saint-Nicolas, un ufficiale della guardia nazionale, inseguito da una schiera armata di bastoni e fioretti, si rifugiò a stento in una casa, dalla quale poté uscire solo di notte, e travestito.
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