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      Nel quartiere Saint-Jacques, gli studenti uscivano a sciami dalle loro abitazioni e risalivano la via Saint-Hyacinte fino al caffè Progresso, oppure scendevano al caffè dei Sette Bigliardi, in via Mathurins; là, davanti alle porte, alcuni giovani ritti su paracarri distribuivan armi. Il magazzino di via Transnonain veniva saccheggiato per fare le barricate. In un sol punto gli abitanti resistevano, all'angolo delle vie Saint Avaye e Simon-le-Franc, dove distruggevan essi stessi la barricata. In un sol punto gli insorti ripiegavano; abbandonavano una barricata incominciata in via del Tempio, dopo aver fatto fuoco sopra un distaccamento di guardie nazionali, e fuggivano per via della Corderie. Il distaccamento raccolse nella barricata una bandiera rossa, un pacco di cartucce e trecento palle da pistola; le guardie nazionali stracciarono la bandiera e ne riportarono i brandelli sulle punte delle baionette.
      Tutto ciò che noi andiamo qui raccontando, lentamente e successivamente, accadeva contemporaneamente in tutti i punti della città, in mezzo ad un gran tumulto, come una serie di lampi in un solo colpo di tuono.
      In meno di un'ora, ventisette barricate usciron dal suolo nel solo quartiere dei mercati. Al centro era quella famosa casa n. 50, che fu la fortezza di Jeanne e dei suoi centosei compagni, e che, fiancheggiata da un lato da una barricata a Saint-Mory e dall'altro da una barricata in via Maubuée, dominava tre vie, la via Arcis, la via Saint-Martin e la Aubry-le-Boucher, che prendeva di fronte.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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