«Cosa vuol dire, Hercle?»
Bahorel rispose:
«Vuol dire corpo di mille bombe, in latino.»
A questo punto Bahorel riconobbe ad una finestra un giovanotto pallido, dalla barba nera, che stava guardandoli passare, probabilmente un amico dell'A B C; e gli gridò:
«Presto, le cartucce! Para bellum!»
«Bell'uomo, davvero,» disse Gavroche, che ormai capiva il latino.
Un corteo tumultuoso li accompagnava: studenti, artisti, giovanotti affiliati alla Cougourde d'Aix, operai, scaricatori, armati di bastoni e di baionette, taluni, come Combeferre, colle pistole infilate alla cintura. Un vecchio, che pareva in avanzatissima età, camminava in mezzo a quella banda; non aveva armi e si affrettava per non restare indietro, sebbene avesse l'aspetto pensoso. Gavroche lo scorse:
«Chi è?» chiese a Courfeyrac.
Era Mabeuf.
V • IL VECCHIODiciamo che cos'era accaduto:
Enjolras e i suoi amici si trovavano sul viale Bourdon, vicino ai granai pubblici, nel momento in cui i dragoni avevano caricato. Enjolras, Courfeyrac e Combeferre eran di coloro che avevan preso per infilata via Bassompierre, gridando: «Alle barricate!» E in via Lesdiguières avevano incontrato un vecchio che camminava.
La loro attenzione era stata attirata dal fatto che quel buon vecchio camminava a zig zag, come fosse ubriaco; inoltre, teneva il cappello in mano, sebbene avesse piovuto tutta la mattina e stesse piovendo piuttosto forte anche in quel momento. Courfeyrac aveva riconosciuto papà Mabeuf, che conosceva, per aver molte volte accompagnato Mario fino alla sua porta.
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