Quei tre vapori, birra, acquavite e assenzio, formano l'asfissia dell'anima; sono tre tenebre nelle quali finisce per annegare la farfalla celeste, ed in esse si formano, in mezzo ad un fumo membranoso vagamente condensato sotto forma di un'ala di pipistrello, tre furie mute, l'Incubo, l'Oscuritą e la Morte, che svolazzan sopra Psiche addormentata.
      Grantaire non era ancor giunto a quella fase lugubre; era anzi prodigiosamente allegro, e Bossuet e Joly gli tenevano bordone. Tutti e tre trincavano, e Grantaire aggiungeva all'accentuazione eccentrica delle parole e delle idee la divagazione del gesto; appoggiava con dignitą il pugno sinistro sul ginocchio, col braccio ad angolo retto e colla cravatta sfatta, a cavallo d'uno sgabello, il bicchiere colmo nella destra, gettava in volto alla grassa fantesca Zuppa di pesce queste parole solenni:
      «Si aprano le porte del palazzo! Appartengono tutti all'accademia francese e tutti abbiano il diritto d'abbracciare la signora Hucheloup! Beviamo!»
      E, volgendosi verso mamma Hucheloup, soggiungeva:
      «Donna antica e consacrata dall'uso, avvicinati, ch'io ti contempli!»
      Joly esclamava:
      «Zuppa di pesce e Fricassea, don date pił da bere a Grattaire! Egli fa spese pazze ed ha gią speso in prodigalitą idaudite, da stabattina, due fracchi e dovattacidque cettesimi.»
      E Grantaire ripigliava:
      «Chi dunque ha sganciato le stelle senza il mio permesso, per metterle sulla tavola a guisa di candele?»
      Bossuet, molto brillo, aveva conservato la calma. S'era seduto sul davanzale della finestra aperta, lasciandosi bagnare la schiena dall'acqua che cadeva, e contemplava i suoi amici.