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      Supplicò l'amore d'animarla e ne uscì Zuppa di pesce. Guardatela, cittadini! Ha i capelli color cromato di piombo, come la bella del Tiziano, ed è una buona ragazza; garantisco io che si batterà bene. In ogni buona ragazza c'è un eroe. Quanto a mamma Hucheloup, è una vecchia coraggiosa; guardate che baffi ha! Li ha ereditati dal marito. Un'ussera, vi dico! Anch'ella si batterà: fra tutt'e due faranno paura a tutta la zona esterna della città. Camerati, noi rovesceremo il governo, com'è vero che esistono quindici acidi intermedî fra l'acido margarico e l'acido formico. Del resto, la cosa mi è perfettamente indifferente. Mio padre, signori, m'ha sempre detestato, perché non riuscivo a capire la matematica: io capisco solo l'amore e la libertà. Sono Grantaire, buon diavolaccio! Siccome non ho mai avuto denaro, non ne ho preso l'abitudine, motivo per cui esso non m'è venuto a mancare; ma se fossi stato ricco, non ci sarebbero più stati i poveri! Si sarebbe visto! Oh, se i cuori buoni avessero grosse borse! Come tutto sarebbe meglio! Io immagino Gesù Cristo colla fortuna di Rothschild. Quanto bene farebbe! Abbracciatemi, Zuppa di pesce! Voi siete voluttuosa e timida! Avete gote che chiedono il bacio d'una sorella e labbra che reclamano quello d'un amante.»
      «Taci, botte,» disse Courfeyrac.
      Grantaire rispose:
      «Io sono scabino e maestro di giochi floreali!»
      Enjolras, che stava ritto sulla cresta dello sbarramento, col fucile in pugno, alzò il suo bel viso austero. Come il lettore sa, Enjolras aveva in sé dello spartano e del puritano: sarebbe morto alle Termopili con Leonida e avrebbe bruciato Drogheda con Cromwell.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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