Con quale diritto la spada di Washington rinnegherebbe la picca di Camillo Desmoulins? Leonida contro lo straniero e Timoleone contro il tiranno, quale dei due è più grande? Uno è il difensore, l'altro il liberatore. Si vorrà bollare d'infamia, senza darsi preoccupazione dello scopo, qualunque insurrezione armata nell'interno della città? E allora tacciate d'infamia Bruto, Marcel, Arnoldo di Blankenheim, Coligny. Guerra di siepi? Guerra di strade? E perché no? Era pure la guerra d'Ambiorige, d'Artevelde, di Marnix, di Pelagio; ma Ambiorige lottava contro Roma, Artevelde contro la Francia, Marnix contro la Spagna e Pelagio contro i Mori: tutti, cioè, contro lo straniero; il diritto divino è lo straniero. Il dispotismo viola la frontiera morale, come l'invasione viola la frontiera geografica; e scacciare il tiranno o scacciare l'inglese, significa in ambo i casi ricuperare il proprio territorio. Viene un'ora in cui non basta più protestare. Dopo la filosofia occorre l'azione e la viva forza termina ciò che l'idea ha abbozzato; Prometeo incatenato incomincia, Aristogitone finisce; l'Enciclopedia illumina gli animi, il 10 agosto li elettrizza. Dopo Eschilo, Trasibulo; dopo Diderot, Danton. Le moltitudini hanno tendenza ad accettare il padrone poiché la massa è rinunciataria per apatia. Una folla si totalizza facilmente in obbedienza. Bisogna smuovere gli uomini; spingerli, maltrattarli collo stesso beneficio della loro liberazione, ferir loro lo sguardo col vero, gettar loro in viso la luce a manate terribili; bisogna che siano essi stessi un po' fulminati dalla loro salvezza, poiché quell'abbacinarli li risveglia.
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