Pagina (1464/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La guardia municipale scoppiò in una risata e alzò la baionetta sul fanciullo.
      Ma prima che la baionetta avesse toccato Gavroche, il fucile sfuggiva di mano al soldato: una palla aveva colpito la guardia municipale in mezzo alla fronte, facendola cadere bocconi. Una seconda palla colpiva in pieno petto l'altra guardia che aveva assalito Courfeyrac e l'abbatteva sul lastrico.
      Era Mario, che entrava allora nella barricata.
      IV • IL BARILE DI POLVEREMario, sempre nascosto nel gomito della via Mondétour, aveva assistito alla prima fase della battaglia, irresoluto e fremente. Pure, non aveva potuto resistere a lungo a quella misteriosa vertigine suprema che potrebbe dirsi il richiamo dell'abisso; di fronte alla imminenza del pericolo, di fronte alla morte di Mabeuf, macabro enigma, di fronte a Bahorel ucciso, a Courfeyrac che gridava: «A me!» ed a quel fanciullo minacciato ed ai suoi amici da soccorrere e da vendicare, ogni esitazione era svanita, ed egli s'era gettato nella mischia, colle due pistole in pugno. Col primo colpo aveva salvato Gavroche e, col secondo, liberato Courfeyrac
      Agli spari, alle grida delle guardie colpite, gli assalitori avevano scalato il trinceramento, sulla sommità del quale si vedevan ormai ergersi più che a mezzo corpo, in massa, guardie municipali, soldati di fanteria e guardie nazionali del circondario, col fucile in pugno. Essi ricoprivano più di due terzi dello sbarramento, ma non balzavano sul recinto, come se esitassero temendo qualche agguato; e guardavano nella barricata scura, come in una tana di leoni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Gavroche Courfeyrac Mario Mondétour Mabeuf Bahorel Courfeyrac Gavroche Courfeyrac