Ma una cosa è Zoilo ed un'altra è Cicerone: Cicerone è un giustiziere col pensiero, nello stesso modo che Bruto è un giustiziere colla spada. Per conto mio, biasimo quest'ultima giustizia, il gladio; ma l'antichità l'ammetteva. Cesare, il violatore del Rubicone, che conferiva, come se venissero da lui, le dignità che venivan dal popolo, che non si alzava all'ingresso del Senato, faceva, come dice Eutropio, atti da re e quasi tirannici, regia ac paene tyrannica. Era un grand'uomo; tanto peggio o tanto meglio, poiché così la lezione è più alta. Le sue ventitré ferite mi toccano meno dello sputo in fronte a Gesù Cristo. Cesare viene pugnalato dai senatori e il Cristo schiaffeggiato dai servi; dalla maggior forza dell'oltraggio si sente il dio.»
Bossuet, dominando la conversazione dal sommo d'un mucchio di pietre, esclamò, colla carabina in mano:
«O Cidateneo, o Mirrino, o Probalinto, o grazie dell'Eantide! Oh! Chi mi darà di pronunciare i versi d'Omero come un greco di Laurium o d'Edapteon!»
III • SCHIARITA E OMBREEnjolras per compiere una ricognizione uscì dalla viuzza Mondétour, strisciando lungo le case.
Gli insorti, diciamolo, eran pieni di speranze. Il modo in cui avevano respinto l'attacco della notte faceva sì che quasi sprezzassero anticipatamente l'attacco dell'alba, l'aspettavano, sorridendo, e non avevano maggiori dubbî nel loro successo che nella loro causa. Del resto, stava certo per giungere loro un soccorso, vi facevano assegnamento. Con quella facilità di profezie trionfanti ch'è una delle forze del francese combattente, essi dividevano in tre fasi sicure la giornata che stava per incominciare: alle sei del mattino si sarebbe ammutinato un reggimento «ch'era stato lavorato»; a mezzogiorno, l'insurrezione di tutta Parigi; alla sera, la rivoluzione.
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