Il pericolo crea l'ordine.
      Non appena Enjolras ebbe presa la carabina a due colpi e si fu collocato ad una specie di merlatura che s'era riservata, tutti tacquero. Un crepitìo di piccoli rumori risuonò confusamente lungo il muro di pietre: erano i fucili che venivano armati.
      Del resto, gli atteggiamenti erano più fieri e più fidenti che mai. L'eccesso del sacrificio rinvigorisce; e, se essi non avevan più la speranza, avevano la disperazione, quell'ultima arma, che dà talvolta la vittoria, come ha detto Virgilio. I mezzi supremi escono dalle supreme risoluzioni; imbarcarsi nella morte, significa qualche volta trovare il mezzo di sfuggire al naufragio e, spesso, il coperchio del feretro diventa una tavola di salvezza.
      Come la sera precedente, tutte le attenzioni eran rivolte, e, si potrebbe quasi dire, appoggiate, all'estremità della via, ormai rischiarata e visibile.
      L'attesa non fu lunga. L'agitazione ricominciò distintamente dalla parte di Saint-Leu; ma nulla in essa era somigliante al movimento del primo attacco. Un cozzar di catene, l'inquietante sobbalzare d'una massa, un tintinnare di metalli saltellanti sul lastrico e una specie di fracasso solenne annunciarono che stava avvicinandosi un sinistro arnese. Corse un sussulto nelle viscere di quelle vecchie vie pacifiche, aperte e fatte per la circolazione feconda degli interessi e non già per il mostruoso transito delle ruote della guerra.
      La fissità di sguardo di tutti i combattenti sull'estremità della via divenne selvaggia.