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      Nel momento in cui si chinava per sollevare Gavroche, una palla gli aveva sfiorato il cranio; ma non se n'era accorto.
      Courfeyrac si levò la cravatta e bendò la fronte di Mario.
      Gavroche venne deposto sulla stessa tavola di Mabeuf, e su entrambi i corpi venne steso lo scialle nero, che bastò per il vecchio e per il fanciullo.
      Combeferre distribuì le cartucce del paniere che aveva portato seco, il che dava ad ogni persona quindici colpi da sparare.
      Jean Valjean era sempre allo stesso posto, immobile sul suo paracarro. Quando Combeferre gli presentò le sue quindici cartucce, crollò il capo.
      «Ecco un eccentrico raro,» disse sottovoce Combeferre ad Enjolras «il quale trova modo di non battersi, restando nella barricata.»
      «Il che non gl'impedisce di difenderla,» rispose Enjolras.
      «L'eroismo ha i suoi originali,» riprese Combeferre.
      E Courfeyrac, che aveva inteso, aggiunse:
      «È un genere diverso da quello di papà Mabeuf
      Si noti che la fucileria battendo la barricata ne turbava pochissimo l'interno. Coloro che non hanno mai attraversato il turbine di questa particolare guerra, non possono farsi la minima idea dei singolari momenti di tranquillità congiunti a simili convulsioni. Si va e si viene, si discorre, si scherza, si ozia; un tale, di nostra conoscenza, si sentì dire da un combattente, in mezzo alla mitraglia: «Qui ci troviamo come ad un pranzo di scapoli.» La ridotta di via Chanvrerie, ripetiamolo, sembrava assai calma all'interno. Tutte le peripezie e tutte le fasi erano state, o stavan per essere compiute; la posizione da critica era divenuta minacciosa e, da minacciosa, stava probabilmente per divenire disperata.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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