E a mano a mano che la situazione andava abbuiandosi, il bagliore eroico imporporava vieppiù la barricata. Enjolras, grave, la dominava, nell'atteggiamento d'un giovane spartano consacrante il suo gladio snudato al sinistro genio Epidota.
Combeferre, col grembiule sul ventre, medicava i feriti; Bossuet e Feuilly fabbricavano cartucce colla fiaschetta di polvere raccolta da Gavroche sul caporale morto, e Bossuet diceva a Feuilly: «Stiamo per prendere la diligenza per un altro pianeta;» Courfeyrac, sulle poche pietre che s'era riservate vicino ad Enjolras, collocava ed allineava un intero arsenale, lo stocco, il fucile, due pistole da fonda e una pistola corta, colla cura d'una giovinetta che ponga in ordine il suo scaffaletto di ninnoli. Jean Valjean, muto, guardava il muro dirimpetto. Un operaio s'assicurava in capo con una cordicella un cappellone di paglia di mamma Hucheloup, per timore dei colpi di sole, diceva. I giovani aderenti alla Cougourde d'Aix chiacchieravano fra loro allegramente, come se avessero fretta di parlare il loro dialetto per l'ultima volta; Joly, che aveva staccato dal muro lo specchio della vedova Hucheloup, stava esaminandosi la lingua, mentre alcuni combattenti, scoperti dei tozzi di pane quasi ammuffiti, in un cassetto, li mangiavano avidamente. Mario era inquieto di quanto suo padre stava per dirgli.
XVIII • L'AVVOLTOIO DIVENTATO PREDAInsistiamo sopra un fatto psicologico, proprio alle barricate. Nulla di ciò che caratterizza codesta sorprendente guerra delle vie dev'essere omesso.
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