Pagina (1595/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La maggior parte di essi, parlando col cuore in mano, rendevano giustizia alle qualità di quel re intermediario fra la monarchia e la rivoluzione, e nessuno l'odiava; ma essi assalivano il ramo cadetto del diritto divino in Luigi Filippo, come ne avevano assalito il ramo primogenito in Carlo X; e quello che volevan abolire, rovesciando la monarchia in Francia, era, come abbiamo spiegato, la supremazia dell'uomo sull'uomo e del privilegio sul diritto, in tutto l'universo. Parigi senza re ha per contraccolpo il mondo senza despoti. Così ragionavano essi. Certo, il loro scopo era lontano, forse incerto, e rinculava nello sforzo; ma era grande.
      Così è. C'è chi si sacrifica per queste che, per i sacrificati, sono quasi sempre illusioni, ma alle quali, tutto sommato, va congiunta ogni certezza umana. L'insorto poetizza e indora l'insurrezione; si butta in quelle tragiche imprese, ubriacandosi un poco di quanto si sta per fare. Chissà? Forse si riuscirà. Si è in pochi e si ha contro un intero esercito; ma si difende il diritto, la legge naturale, la sovranità di ciascuno su se stesso, che non ammette possibili abdicazioni, la giustizia, la verità, e se occorre, si morirà come i trecento spartani. Non si pensa a Don Chisciotte, ma a Leonida. E si va sempre avanti e, una volta impegnati, non si indietreggia più e ci si precipita a testa china, con la speranza di una vittoria impossibile, la rivoluzione completata, il progresso rimesso in libertà, l'accrescimento del genere umano, la liberazione universale; e, alla peggio, le Termopili.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Luigi Filippo Carlo X Francia Don Chisciotte Leonida Termopili