Tutti i miasmi della cloaca entrano nella respirazione della città: in conseguenza, ne risulta un alito cattivo. È stato scientificamente constatato che l'aria presa sopra un letamaio è più pura di quella presa sopra Parigi. Entro un determinato tempo, coll'aiuto del progresso, col perfezionarsi dei meccanismi, s'impiegherà la falda acquifera a purificare lo strato d'aria, ossia a lavare la fogna. È noto che colla frase lavatura della fogna, intendiamo la restituzione del fango alla terra, dello stallatico al suolo e del concime ai campi. Per questo semplice fatto, vi sarà per tutta la comunità umana una diminuzione di miseria e un aumento di salute. Nell'ora attuale, il diffondersi delle malattie di Parigi si spinge a cinquanta leghe all'intorno del Louvre, preso come mozzo di questa ruota pestilenziale.
Si potrebbe dire che, da sei secoli, la cloaca sia la malattia di Parigi. La fogna è il vizio che la città ha nel sangue. L'istinto popolare non s'è mai ingannato; il mestiere del fognaiolo era un tempo quasi altrettanto pericoloso e quasi altrettanto ripugnante al popolo, quanto quello di squartatore, disdegnato con orrore e abbandonato a lungo al boia. Ci voleva un grosso salario per decidere un muratore a scomparire in quella fetida fossa; la scala del pulitore della fogna esitava a immergervisi e si diceva proverbialmente: Scendere nella fogna, significa entrare nella tomba. Ogni sorta di orribili leggende, come abbiamo detto, coprivano di spavento quel colossale scolo, quella temuta sentina che porta la traccia delle rivoluzioni del globo e in cui si trovano le vestigia di tutti i cataclismi, dalle conchiglie del diluvio al cencio di Marat.
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