Tutto ciò, però, non fu scorto dal losco personaggio cencioso che precedeva.
      La carrozza procedeva lungo gli alberi dei Champs Elisées; si vedeva passare al disopra del parapetto il busto del vetturino, colla frusta in mano.
      Una delle segrete istruzioni della polizia agli agenti contiene questo articolo: «Aver sempre sottomano, nel caso, una carrozza da piazza.»
      Sempre manovrando, ognuno per proprio conto, con irreprensibile strategia, quei due uomini s'andavano avvicinando ad una rampa del lungo Senna, che scendeva fino alla riva e che permetteva allora ai vetturini che venivano da Passy di recarsi al fiume ad abbeverare i cavalli. Quella rampa è stata soppressa in seguito, per simmetria; i cavalli crepano di sete, ma l'occhio ha la sua parte.
      Pareva verosimile che l'uomo dal camiciotto dovesse salire quella rampa, per tentare di svignarsela nei Champs Elisées, luogo adorno d'alberi, ma in compenso molto ben provvisto di poliziotti, ed in cui l'altro avrebbe facilmente ricevuto man forte.
      Quel punto del lungo Senna è pochissimo distante dalla casa che il colonnello Brack, nel 1824, fece trasportare da Moret a Parigi chiamata la casa di Francesco I; e vi è vicinissimo un corpo di guardia.
      Con grande sorpresa del suo osservatore, l'uomo pedinato non prese affatto per la rampa dell'abbeveratoio e continuò ad avanzare sulla riva, costeggiando il lungo Senna.
      La sua posizione diventava visibilmente critica; a meno che non volesse gettarsi nella Senna, che cosa poteva fare? Non v'era ormai più mezzo di risalire sul lungo Senna, poiché non v'erano né rampa, né scala; ed egli si trovava vicinissimo al luogo, contrassegnato dal gomito della Senna verso il ponte di Iena, in cui la spiaggia, restringendosi sempre più, finiva in una lingua sottile perdendosi sott'acqua.