È meno raro di quanto si creda che due uomini con un segreto comune, per una specie di tacito accordo, non scambino una sola parola in proposito.
Una volta sola Mario tentò una prova. Fece cadere il discorso sulla via Chanvrerie, e volgendosi verso Fauchelevent, gli disse:
«Conoscete certo quella via, nevvero?»
«Quale via?»
«La via Chanvrerie.»
«Non ho la minima idea del nome di quella via,» rispose Fauchelevent, col tono più naturale del mondo.
La risposta, che concerneva il nome della via, e non la via stessa, parve a Mario più conclusiva di quanto non fosse.
«Certamente, ho sognato,» pensò. «Ho avuto un'allucinazione. Era qualcuno che gli somigliava, ma il signor Fauchelevent non c'era».
VIII • DUE UOMINI CHE È IMPOSSIBILE RITROVAREPer quanto l'incanto fosse grande, non cancellò nella mente di Mario altre preoccupazioni.
Mentre s'andava preparando il matrimonio e si aspettava l'epoca, egli fece fare difficili e scrupolose ricerche retrospettive. Era in debito di riconoscenza da diversi lati: per suo padre, per sé. V'era Thénardier e v'era l'ignoto che aveva riportato lui, Mario, in casa di Gillenormand.
Mario ci teneva a ritrovare quei due uomini, e non voleva saperne di sposarsi, esser felice e di dimenticarli, temendo che quei debiti del dovere, non pagati, gettassero un'ombra sulla sua vita, ormai così luminosa. Gli era impossibile lasciar dietro di sé tutto quell'arretrato non soddisfatto e voleva, prima d'entrare lietamente nell'avvenire, avere la ricevuta del passato.
Che Thénardier fosse uno scellerato, non toglieva nulla al fatto ch'egli aveva salvato la vita al colonnello Pontmercy; Thénardier era un bandito per tutti, eccetto che per Mario.
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