Ci limiteremo a segnalare un incidente, che passò del resto inavvertito alla comitiva nuziale e che segnò il percorso da via Filles du Calvaire alla chiesa di San Paolo.
A quell'epoca si stava lastricando di nuovo la via San Luigi, ch'era perciò sbarrata, a partire da via del Parco Reale; era quindi impossibile al corteo nuziale andare direttamente in carrozza a San Paolo, e, poiché era giocoforza cambiare l'itinerario, la cosa più semplice era di svoltare per i viali. Un invitato fece osservare ch'era il martedì grasso e perciò vi sarebbe stato là un ingombro di carrozze. «Perché?» chiese Gillenormand. «Per via delle maschere.» «Benone!» disse il nonno. «Passiamo di là. Questi giovani si sposano, e stanno per entrare nella parte seria della vita; vi si prepareranno vedendo un po' di maschere.»
Si svoltò per il viale. La prima berlina di gala conteneva Cosette e la zia Gillenormand, papà Gillenormand e Jean Valjean; Mario, ancor separato dalla fidanzata, secondo l'uso, veniva soltanto nella seconda. Il corteo nuziale, uscendo da via Filles du Calvaire, s'infilò nella lunga processione di carrozze che formavano una catena senza fine dalla Madeleine alla Bastiglia e dalla Bastiglia alla Madeleine.
Le maschere abbondavano sui viali. Aveva un bel piovere, di tanto in tanto, ma Pagliaccio, Pantalone ed Arlecchino s'ostinavano; nel buon umore di quell'inverno del 1833, Parigi s'era travestita da Venezia. Oggi non si vedon più martedì grassi come quelli: poiché tutto è un carnevale diffuso, non v'è più carnevale.
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