»
«Sì, lo so.»
«Oggi, sono comperata dal governo.»
«Non importa. Quel vecchio mi dà sui nervi.»
«I vecchi ti danno sui nervi; eppure non sei una ragazza.»
«È nella prima carrozza.»
«Ebbene?»
«Nella carrozza della sposa.»
«E così?»
«Dunque è il padre.»
«E che me ne importa?»
«Ti dico che è il padre.»
«Non c'è soltanto quel padre.»
«Senti.»
«Cosa?»
«Io posso uscire solo mascherato. Qui, sono nascosto e non si sa che ci sono; ma domani, non vi saranno più maschere, perché è il mercoledì delle ceneri. Rischio d'esser preso e bisogna che torni nel mio buco. Tu, invece, sei libera.»
«Non troppo.»
«Sempre più di me»
«Ebbene; e poi?»
«Bisogna che tu cerchi di sapere dove sarà andato quel corteo.»
«Cioè, dove va ora?»
«Sì.»
«Io lo so.»
«E dove va, allora?»
«Al 'Cadron Bleu'.»
«Prima di tutto, non è da quella parte.»
«Ebbene, alla Rapée.»
«O altrove.»
«È libero. Le nozze sono libere.»
«Non basta. Ti dico che devi cercar di sapermi dire chi sono gli sposi col vecchio e dove stanno di casa.»
«E altro? Sarà una cosa buffa. È tanto facile, vero?, ritrovare, otto giorni dopo, un corteo nuziale che ha attraversato Parigi durante il martedì grasso! Uno spillo in un fienile: è possibile?»
«Non vuol dire, bisogna tentare. Mi capisci, Azelma?»
Le due file ripresero dai lati del viale il loro movimento in senso inverso, e la carrozza delle maschere perdette di vista quella della sposa.
II • JEAN VALJEAN PORTA SEMPRE IL BRACCIO AL COLLOA chi è dato di avverare il suo sogno? Debbono esservi elezioni in cielo, a questo scopo; noi siamo tutti candidati, senza saperlo, e gli angeli votano.
| |
Cadron Bleu Rapée Parigi Azelma
|