» Applausi di tutta la tavola: Mario prese il posto di Valjean, vicino a Cosette, e le cose s'accomodarono in modo che Cosette, dapprima triste per l'assenza di Jean Valjean, finì per esserne contenta. Dal momento che Mario era il sostituto, Cosette non avrebbe rimpianto Dio; e mise il suo dolce piedino, calzato di raso bianco, sul piede di Mario.
Occupata la poltrona, Fauchelevent fu cancellato, e non mancò più nulla. Cinque minuti dopo, tutti i commensali ridevano da un capo all'altro della tavola, con tutto il brio della dimenticanza.
Alla frutta, Gillenormand, levato in piedi, in mano una coppa di sciampagna, piena a metà, affinché il tremito dei suoi novantadue anni non glielo facesse rovesciare, brindò alla salute degli sposi.
«Non sfuggirete a due sermoni,» esclamò. «Stamattina avete avuto quello del curato, e stasera avrete quello del nonno. Statemi a sentire, voglio darvi un consiglio: adoratevi. Non faccio tanti arzigogoli, vado dritto allo scopo: siate felici. Non vi sono nella creazione altri saggi, all'infuori delle tortorelle. I filosofi dicono: 'Moderate i vostri trasporti', ed io vi dico: 'Lasciate che si sfoghino'. Siate innamorati come diavoli. I filosofi vaneggiano; vorrei ben io far rientrar loro la filosofia in gola! Possibile che vi siano troppi profumi, troppi boccioli di rosa sbocciati, troppi usignuoli che cantano, troppe foglie verdi, troppa aurora nella vita? Che si possa amare troppo? Si può forse piacersi troppo? Bada, Stella, sei troppo graziosa! Attento, Nemorino, sei troppo bello!
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