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      È cosa da nulla ed è terribile: è la respirazione della bestia ignota.
      Certe abitudini strane, come il giungere nell'ora in cui gli altri se ne vanno, farsi da parte mentre gli altri si mettono in mostra, conservare in ogni occasione quello che potrebbe esser chiamato il mantello color muro, ricercare i viali solitari, preferire le vie deserte, non introdursi nelle conversazioni, evitare le folle e le foreste, parere agiato e vivere poveramente, aver sempre, per quanto ricchi, la chiave di casa in tasca e la candela in portineria, entrare dalla porta di servizio, salire le scale furtivamente; tutte queste insignificanti singolarità, rughe, bolle d'aria, increspature fuggevoli alla superficie, provengono spesso da una profondità immensa.
      Parecchie settimane trascorsero in quel modo. A poco a poco, una nuova vita s'impadronì di Cosette: le relazioni create dal matrimonio, le visite, le cure della casa ed i divertimenti, grande faccenda, questa. I divertimenti di Cosette non erano costosi e si riducevano ad uno solo, quello di stare con Mario; uscire con lui o rimanere con lui era la grande occupazione della sua vita. Per essi era sempre una gioia nuova uscire a braccetto, in piena luce, per la via, senza nascondersi, davanti a tutti e soli soletti. Cosette ebbe però una contrarietà. Toussaints non poté andar d'accordo con Nicoletta e, poiché ogni contatto fra le due zitellone era impossibile, se ne andò. Il nonno stava bene; Mario aveva ogni tanto qualche causa da difendere; la zia Gillenormand viveva pacificamente a fianco di quella nuova famiglia, di quella vita laterale che le bastava; e Valjean veniva tutti i giorni.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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