Quando v'eran soltanto poche case fra lui e quella via che sembrava attirarlo, il passo di lui rallentava a tal punto, che in certi momenti si sarebbe potuto credere non camminasse più. Il vacillare del capo e la fissità dello sguardo facevan pensare all'ago calamitato, che cerca il polo. Tuttavia, per quanto impiegasse molto tempo ad arrivare, bisognava pure che arrivasse, ed egli raggiungeva la via Filles du Calvaire; allora si fermava, tremava, sporgeva il capo con una specie di triste timidezza al di là dell'angolo dell'ultima casa, e guardava in quella via; v'era in quel tragico sguardo qualche cosa che somigliava allo stupore dell'impossibile ed al riflesso d'un paradiso chiuso. Poi una lagrima, che s'era a poco a poco raccolta nell'angolo delle palpebre, abbastanza grossa per cadere, gli scorreva sulla gota, e talvolta gli si fermava in bocca; e il vecchio ne sentiva il sapore amaro. Rimaneva così per alcuni minuti, come se fosse di pietra; poi rifaceva la strada collo stesso passo e, a mano a mano che s'allontanava, il suo sguardo si spegneva.
A poco a poco, quel vecchio cessò di giungere fino all'angolo di via Filles du Calvaire, per fermarsi a metà della via San Luigi, ora un po' oltre, ora un po' più in qua; un giorno, si fermò sull'angolo di via Culture Sainte Catherine e guardò la via Filles du Calvaire da lontano, poi scosse silenziosamente il capo da destra a sinistra, come se rifiutasse qualche cosa, e ritornò sui suoi passi.
Presto, non giunse neppure fino in via San Luigi.
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