La cera una volta si otteneva dalla resina e dal nero di fumo, e costava quattro franchi per libbra; io ho pensato di farla colla gomma lacca e colla trementina; non costa più di trenta soldi ed è migliore. I fermagli si fanno con una pietra violetta, incollata con quella cera sopra una incastonatura di latta; la pietra dev'esser violetta per gli ornamenti di ferro e nera per gli ornamenti d'oro. La Spagna ne compera molto: è il paese del giavazzo...».
Qui s'interruppe e la penna gli cadde di mano, mentre gli usciva uno di quei disperati singhiozzi che salivan di tanto in tanto dalle profondità del suo essere. Il poveretto si prese la testa fra le mani, e pensò:
«Oh!» esclamò dentro di sé (grida lamentose, che Dio solo udiva): «È finita; non la rivedrò più. È stato un sorriso che m'è passato sopra. Entrerò nel buio senza neppur rivederla. Oh, un minuto, un istante! Toccare il suo vestito, guardarla, quell'angelo, e poi morire! Il morire non è nulla; quel che è spaventoso, è morire senza rivederla. Mi sorriderebbe, mi direbbe una parola: non sarebbe un male per nessuno. No, mai, è finita! Eccomi solo, solo. Mio Dio! Mio Dio! Non la vedrò più.»
In quel momento, bussarono alla porta.
IV • BOTTIGLIA D'INCHIOSTRO CHE RIESCE SOLO A SBIANCAREQuello stesso giorno o, per meglio dire, quella stessa sera, Mario s'era appena alzato da tavola e s'era ritirato nello studio, avendo da studiare una pratica, quando Basco gli consegnò una lettera, dicendo: «La persona che ha scritto la lettera aspetta in anticamera.
| |
Spagna Dio Dio Dio Mario Basco
|