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      Resta nel tuo cantuccio; non si ha il diritto di farsi eterni'. Oh, Dio benedetto, la rivedo! Sai, Cosette, che tuo marito è tanto bello? Oh, che bel colletto ricamato hai, finalmente! Mi piace questo disegno; l'ha scelto tuo marito, nevvero? Ma poi ti ci vorranno degli scialli di cachemires. Signor Pontmercy, lasciate che le dia del tu; non sarà per molto tempo.»
      Cosette rispose:
      «Che cattiveria, averci abbandonati così! Dove siete stato? E perché siete stato assente tanto? Un tempo i vostri viaggi non duravano più di tre o quattro giorni; mandavo Nicoletta e le rispondevano: 'È assente'. Da quando siete tornato? E perché non ce lo avete fatto sapere? Sapete che siete molto cambiato? Oh, cattivo babbo! È stato ammalato e noi non l'abbiamo saputo! Guarda, Mario, tastagli la mano; come è fredda!»
      «Dunque siete qui, e mi perdonate, signor Pontmercy
      A quella frase, che Valjean ripeteva, tutto ciò che si gonfiava nel cuore di Mario trovò uno sfogo, ed egli esplose:
      «Ma non senti, Cosette? A tanto giunge! Mi chiede perdono; e sai cosa m'ha fatto, Cosette? M'ha salvato la vita: anzi, ha fatto di più, mi ha dato a te. E dopo avermi salvato, e dopo avermi dato a te, Cosette, che cos'ha fatto di sé? Si è sacrificato. Ecco che uomo è. Ed a me, ingrato, a me, sconoscente, a me, spietato, dice: 'Grazie'. Cosette, sarà ben poco ch'io passi tutta la mia vita ai suoi piedi. La barricata e quella fogna, la fornace e quella cloaca, tutto ha attraversato per me, e per te, Cosette. M'ha portato attraverso a tutte le morti, che allontanava da me ed accettava per lui; tutto il coraggio, tutte le virtù, tutti gli eroismi e tutte le santità, egli li possiede!


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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