Per esempio, non è possibile uguagliare il vetro nero di Germania: una grossa, che contiene duecento grani benissimo tagliati, costa solo tre franchi.»
Quando un essere che ci è caro sta per morire, lo guardiamo con uno sguardo che s'afferra a lui, come per trattenerlo. Entrambi, muti d'angoscia e non sapendo che dire alla morte, disperati e tremanti, stavan ritti davanti a lui; Cosette dava la mano a Mario.
Di momento in momento, Valjean declinava. S'abbassava, avvicinandosi al buio orizzonte; il suo respiro era divenuto intermittente e interrotto dal rantolo; stentava a spostare l'avambraccio ed i piedi avevan perduto ogni movimento. Ma nello stesso tempo che la miseria delle membra e l'abbattimento del corpo crescevano, tutta la maestà dell'anima risaliva e gli si spiegava sulla fronte. La luce del mondo ignoto era già visibile nella sua pupilla.
La sua faccia si sbiancava e sorrideva nello stesso tempo; non era più presente la vita, ma qualche altra cosa. Il suo respiro mancava, il suo sguardo s'ingrandiva: era un cadavere del quale s'intuivano le ali.
Fece segno a Cosette che s'avvicinasse, poi a Mario. Evidentemente, era l'ultimo minuto dell'ultima ora; ed egli si mise a parlar loro con una voce così debole, che pareva venisse da lontano; si sarebbe detto che da quel punto vi fosse fra essi e lui una muraglia.
«Avvicinati, avvicinatevi tutt'e due. Vi amo tanto! Oh, com'è bello morire così! E tu pure, m'ami, Cosette mia; lo sapevo bene che avevi sempre un po' d'affetto per il tuo povero vecchio.
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