» - «Eh la mia sorella,» - dice - «era mandata a prendere il cavolo...» - e gli fa tutta la spiegazione. - Vien su!» - gli dice l'Orco - : «tu starai bene.» - Gli dice l'istesso come aveva detto a quell'altra. Sta bambina la va su, già! E lui gli dà le stesse tre palle, come sopra, gli dice l'istesse parole: - «Padrona di tutto, fuori che di qui.» - Quando l'è andato via segue l'istesso: la si affaccia e gli cade la palla. Quella bambina era disperata più che mai; la piangeva; aveva pensiero de' genitori. E così tanto disperata si mette a lavare, e gli vien di su come a quell'altra, anche più inzuppata di sangue. E così l'Orco che torna e vede la palla peggio: - «Oh! briccona!» - gli fa: - «Vieni! vieni!» - La prende e la butta di sotto come quell'altra, nell'istesso dove le aveva detto che non ci andasse. Veniamo ora parimenti a' genitori: disperati gua'! Mandarono l'ultima bambina: - «Vai te a farci questa carità; a sentire quel che n'è delle tue sorelle.» - La va nel giardino, la trova i panierini, ma le bambine non ci erano. Si mette a urlare: la le chiamava per nome. S'affaccia l'Orco e gli dice: - «Che vuoi? Vien su: tu starai bene.» - Questa bambina: - «Ah! non ci sarebbe male! C'è il babbo e la mamma inconsolabili di dolore che urlano! Ah bisogna che vada a casa.» - «Vien su!» - dice - : «tu starai bene: poi ti manderò a casa.» - Questa bambina la sale. E gli dà le solite tre palle d'oro, e dice: - «Padrona (come ti ho detto) tu vedi, di tutto; fuori che di questa stanza.
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